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Neuromodulatori: Tossina botulinica per l’iperidrosi

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ultima modifica:

06/30/2021

Curare non invasivamente la sudorazione eccessiva è oggi possibile

Le ghiandole supdoripare sono strutture annesse alla pelle (annessi cutanei) che, in alcune persone, funzionano in modo eccessivo, causando disagio nella vita di relazione e professionale.

Nel 2004 la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la tossina botulinica tipo A per il trattamento della iperidrosi (sudorazione eccessiva) primaria ascellare severa, una indicazione approvata in più di 20 paesi nel mondo.   Approvata per uso medico nel 1989, la tossina botulinica ha impieghi in diversi campi della medicina per trattare principalmente disturbi neuromuscolari di tipo spastico, per cui vi è una estesa esperienza nel suo impiego in sicurezza.

La tossina botulinica è efficace nel trattamento della sudorazione eccessiva di alcune aree della pelle per la sua capacità di bloccare temporaneamente la liberazione la sostanza chimica (acetilcolina) dalle terminazioni nervose che comandano l’attivazione ed il funzionamento delle ghiandole sudoripare.

Il farmaco è iniettato in quantità minime dal medico molto superficialmente con sottilissimi aghi in punti distanziati di 1-2 cm, ed il trattamento è guidato da un test (test di Minor), che permette di evidenziare quali aree sono coinvolte da una maggiore sudorazione e di monitorizzare nel tempo le eventuali  aree di resistenza.

Vi sono evidenze scientifiche dell’efficacia della tossina botulinica nel ridurre l’eccessiva sudorazione delle ascelle, mani, piedi, volto, e la efficacia e la durata dell’effetto della terapia sono variabili dai 4 ai 12 mesi o più a seconda delle sedi trattate, con minore efficacia del trattamento dell’iperidrosi plantare.  La sudorazione eccessiva non è risolvibile definitivamente, bensì è controllata con periodiche sedute di richiamo, di solito tra i 6 e i 12 mesi a seconda dei casi.

Testo redatto dal Dott. Marco Dal Canton

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